L’ Olio Extra Vergine di Oliva d’eccellenza che vive da quattro generazioni
Nel 1934 Fazio Vincenzo, già proprietario di un’azienda agricola che produceva arance, mandarini, grano, avena, orzo, ceci, ecc.. nella zona collinare di Feroleto Antico, sempre più interessato all’olivicoltura, decide di acquistare il primo oliveto ed il primo “trappitu”, ovvero il primo frantoio come era conosciuto ai tempi. Ovviamente, le tecnologie dell’epoca non erano molto avanzate, perciò optò per un frantoio trainato da un asino legato alla macina (grossa pietra che frantuma le olive).
Fazio Vincenzo non era un uomo di studi, anzi, era totalmente analfabeta, ma secondo la regola che non sono i voti scolastici a saper dimostrare il valore di un uomo, lui, che aveva grande dimestichezza con i calcoli matematici ed un grande spirito imprenditoriale, fu insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro.
Durante tutto questo percorso, non gli fu mai mancato il supporto dei suoi quattro figli maschi: Rosario, Francesco, Vittorio e Mario.
Nel 1950, in pieno accordo, decisero di trasferire il frantoio in contrada regolizia, dove stava per sorgere una strada provinciale, con importanti innovazioni tecnologiche, ovvero, non vi era più l’asino a trainare la grossa pietra, ma un motore a scoppio che tramite pulegge provvedeva nella fase di molitura.
L’energia elettrica prendeva piede soprattutto nelle città, ma ancora non era arrivata in contrada regolizia, perciò i fratelli Fazio decisero di optare per una dispendiosa linea privata in grado di far arrivare l’energia elettrica al frantoio e poter utilizzare finalmente un motore elettrico.



Negli anni a seguire, per via degli scarsi risultati economici, tre fratelli si ritirarono lasciando la gestione del frantoio unicamente al fratello più grande Rosario, dove lavorava con i figli e attuali proprietari, Vincenzo e Mario.
Proprio quest’ultimo, appassionato al frantoio fin dalla fanciullezza, si dedicava al lavoro al frantoio dopo la scuola, fino a notte fonda, e anche all’alba, prima di incamminarsi verso la scuola.
Nel 1991, Rosario decide di godersi la meritata pensione e lascia la gestione ai figli, Vincenzo e Mario, che fondano l’attuale sede del frantoio con un nuovo impianto tradizionale, puntando ad una qualità fino a quel momento sconosciuta.
Nel 2009 entrano a far parte dell’azienda Diego (figlio di Mario) e Antonio (figlio di Vincenzo) da qui il nome DI – ANTO, che si misero a lavorare al fianco dei genitori per apportare importanti modifiche.


